giovedì 29 dicembre 2016

Tracce di Cambiamenti di Vincenzo Federico

Piccola recensione personale del primo libro di Vincenzo Federico.
Il libro è uscito da pochissimo (dicembre 2016), ed è possibile trovarlo sia online, sia in alcune librerie.
La copertina è accattivante e il titolo promette bene.
I 7 (+1 a sorpresa) racconti presenti nella raccolta si accostano benissimo al parallelo fatto dall'autore con i titoli delle opere più famose.
La lettura è scorrevole, piacevole e interessante. In ogni testo è divertente rileggere le opere citate nei vari avvenimenti che coinvolgono i personaggi di oggi.
I protagonisti delle storie possono essere rimpiazzati tranquillamente da ciascuno di noi; sono personaggi veri, quotidiani e assolutamente calati nella realtà che vivono (che poi è la realtà di ciascuno di noi).
Spettacolari, emozionanti e tangibili i luoghi descritti nei racconti, in particolar modo la città di Genova con la sua periferia ponentina, i suoi vicoli, i suoi colori e i suoi abitanti. Impossibile non innamorarsene ne "I ventitré giorni della città di Alba - Non il racconto di Fenoglio" o ne "Il barile magico - Non il racconto di Malamud".
Decisamente interessante e divertente andare a cercare su youtube le numerose citazioni di brani musicali e artisti presenti in più racconti ed altrettanto invitante il modo di descrivere le emozioni che trasmette la musica sui protagonisti.
Una sola la critica, se così la si può definire: da accanito lettore ho letto il libro in due soli viaggi di treno proprio per la sua scorrevolezza e scioltezza. Mi sarebbe piaciuto leggere molti più racconti. Ma non ho problemi, mi mettono comodo e attendo l'uscita del "Multitraccia"
In definitiva libro consigliato sia per la lettura personale, sia come regalo!

Presepe NS Angeli 2016

giovedì 18 febbraio 2016

Leikeim Original Steinbier

La prima birra di questa nuova sezione del blog è una vera sorpresa.
L'acquisto è avvenuto in un classico supermercato, quindi si tratta di un prodotto abbastanza commerciale, nonostante il marchio sia artigianale.
Il PREZZO € 1,99 è invitante, così come la bottiglia:


FRONTE
TAPPO
                 
                                     


RETRO

Della stessa casa esistono differenti prodotti e qualità, ma sono attratto da questa per il nome Steinbier. Per il resto si capisce poco, anche perchè la bottiglia è scura e non lascia trapelare il colore e l'etichetta è completamente scritta in tedesco....

Giunto a casa decido di abbinarla ad una pizza con salumi e il risultato è ottimo. La birra si gusta bene, la gradazione non è elevata 5,8% Vol e scende bene nello stomaco. Il gusto ricorda leggermente il "bruciato", da non confondere con l'affumicato, mentre il profumo speziato e fruttato non è fastidioso e pesante.
La bottiglia è da 0,5 Litri, ma scorrono velocemente e in leggerezza.
Il color caramello riprende le caratteristiche della lavorazione di cui parlo in seguito.
La schiuma non è eccessiva, ma compatta.
E' ottima da bere fresca.

Incuriosito dalla marca e soprattutto dalla specifica "Steinbier", ho fatto un po' di ricerca scoprendo che tale birra viene prodotta con un metodo antichissimo il quale prevede l'uso di pietre arroventate durante la fase di lavorazione. A contatto con il mosto le pietre arroventate "caramellizzano" la parte che viene a contatto con esse. Successivamente le medesime pietre sono reinserite nel mosto una volta raffreddato. Questo caratteristico procedimento è ormai utilizzato da pochissime aziende, tra le quali la Leikem.
Considerando il rapporto qualità/prezzo e la peculiarità di questa birra, usando il birrometro la valuto
con 4 boccali: DA BUONA CENA






BIRRE!!!!

Nuovo anno nuovo Progetto con la P maiuscola.
Negli ultimi anni ho iniziato a "degustare" birre sempre più di nicchia. Senza la pretesa di voler fare l'esperto, ho pensato di postare per ogni nuova birra che assaggerò (comprese quelle già passate sotto la mia lente gustativa) una breve descrizione e/o storia con annesse immagini del prodotto.
Buona bevuta!!!



venerdì 9 ottobre 2015

Nulla si Crea, Nulla si distrugge, ma Tutto si trasforma

Con la legge della conservazione della massa (C O N S E R V A Z I O N E  D E L L A  M A S S A!!!! Credo di non aver mai detto in vita mia una frase così complessa dopo "senso di atarassia") ritorno a scrivere sul blog a sette mesi circa di distanza dall'ultimo post.
La legge, secondo il portale di fisica e ingegneria, parla di reazioni chimiche, quindi applicabile in teoria a quasi tutto ciò che ci circonda. Da un mese sono diventato papà, e, tornando a lavoro, tra una lettura e uno sguardo perso dal finestrino del treno mi sono reso conto di quanto effettivamente tutto si sia trasformato. Non riesco però a collegare questo fatto con il "nulla si crea"... Forse la mia visione Cristiana della vita me lo impone, ma credo che nulla sia più vicino alla creazione della nascita di un figlio. No, effettivamente a questo aggiungo anche altre nascite: amore, amicizia, opportunità.
Insomma non voglio fare il filosofo, ma "nulla si crea" proprio non mi va giù! Sarebbe sicuramente più corretto: ciò che si crea non si distrugge, ma si trasforma. Scusate la mia poca modestia nel cercare di modificare una legge assunta scientificamente nel 1700 e che trova origine in Empedocle (già il nome per me è tutto un programma), ma mi risulta impossibile da digerire che nulla si possa creare.
La chiamerei la "legge continua"! Ecco fatto posso finire su wikipedia...
Certo, sarei smentito immediatamente da cattedratici che porterebbero come prova numeri, esempi e studi, ma io potrei portare la prova di ciò che affermo. Anzi potrei portare LE prove di ciò che affermo. Ovvero la vita di chiunque.
Comunque non era mia intenzione divulgarmi troppo sulla mia nuova trovata filosofica-fisico-scientifica, la mia voleva essere una semplice constatazione di come può essere strana la vita; di come sia totalmente impossibile prevederla; di come sia bello viverla per come si presenta: "tutto si trasforma" (evvai altre prove alla mia teoria). Nel giro di un anno sono passato dalla morte alla vita e senza passare dal via (cacchio neanche le 20.000 Lire da lasciare come tassa patrimoniale).
Che spettacolo avere la certezza del "nulla si distrugge". E che bello scoprirlo dopo aver vissuto la certezza del contrario.

Bene, il mio sproloquio deve avere una conclusione. Non posso garantire di tornare a scrivere a breve (sento già i pianti di tristezza dei miei infiniti followers), ma sicuramente mi ritroverete su Wikipedia :-)